- Storia -

Ai primordi della storia, vari gruppi tribali controllavano il territorio che oggi e' chiamato Thailandia. I Mon e le genti Khmer impiantarono potenti regni che inclusero grandi aree del paese. Lo sviluppo di idee religiose, sociali, politiche, e culturali nonche' la nascita delle istituzioni avvenne grazie al contatto con i popoli dell'Asia meridionale.

La prima capitale siamese, Sukhotay, ed altre citta' Sukhotay furono erette dai principi thai. Ma le loro sorti furono ben presto annientate con l'arrivo dei birmani che dapprima invasero il Siam, conquistando Chiang Mai, e poi distrussero Ayuthaya. I thai pero' prima della fine dello stesso secolo cacciarono i birmani e trasferirono la capitale a Thonbury. Nel 1782 la stessa venne nuovamente trasferita sull'altra sponda del fiume, a Bangkok.

Durante i secoli l'identita' nazionale thailandese si evolse intorno ad una lingua ed una religione comune nonche' intorno allo sviluppo della monarchia, che fu introdotta nel 1932. Anche se gli abitanti della Thailandia sono di diversa origine etnica, la maggior parte parla una lingua della famiglia Tai-Kadai. Il Buddhismo di Theravada divenne religione ufficiale del regno grazie ad un monarca famoso, Ramathibodi.

Questa religione continuo' ad essere, anche nel ventesimo secolo, un fattore dominante nella vita sociale, culturale, e politica della nazione. Durante il diciannovesimo secolo, l'espansionismo europeo fu la piu' grande minaccia per la sopravvivenza del regno. Il successo thailandese nel preservare l'indipendenza del paese fu dovuto alla buona volonta' dei re della Thailandia, Mongkut e Chulalongkorn, di negoziare apertamente con i centri di potere europei ed adottare riforme sullo stile europeo che modernizzarono il paese e gli valsero lo status di stato sovrano tra le nazioni. La Thailandia pero', pago' un alto prezzo per la sua indipendenza: perdita di influenza sulla Cambogia e sul Laos a favore della Francia e cessione degli stati settentrionali della Penisola Malese alla Gran Bretagna.

Nelle prime decadi del ventesimo secolo, il sistema politico tailandese, le forze armate, le scuole, e l'economia furono soggetti a violenti cambiamenti, basti pensare che molti thailandesi emigrarono all'estero per studiare favorendo la nascita di una elite' istruita thailandese in occidente con idee tradizionali. Nel 1932 un colpo di stato, organizzato da ufficiali militari e civili, porto' alla fine della monarchia assoluta e inauguro' l'era costituzionale thailandese.

Durante la seconda guerra mondiale, il governo concesse alle truppe giapponesi l'invasione della Thailandia. Dopo la guerra, si decreto' la nascita della dittatura militare alla quale si susseguirono diversi colpi di stato, intervallati da brevi esperienze di democrazia. Alle elezioni del 1979 il potere passo' dai militari all'elite' finanziaria e segui' un lungo periodo di stabilita'.

Il governo civile di Chatichai, eletto democraticamente, fu abolito nel febbraio del 1991 da un colpo di stato militare dell'NPKC che annullo' la costituzione e sciolse il parlamento; ma nel maggio 1992 vi furono violente manifestazioni che portarono all'istituzione di un governo democratico. Alcuni sostengono che, nonostante l'alternarsi di forme di governo e di persone, le cose non mutino mai: le elezioni guidate e la corruzione radicata mettono a dura prova la democrazia e la situazione sociale ed economica non incrementeranno se prima non si risolvera' questo problema.